
Forse serve una brava insegnante, che ti fa incontrare con un libro profondo e graffiante come la campana di vetro di Sylvia Plath, e con la sua vita, forse un gruppo di coetanei, con storie diverse , forse un diario, che ti fa rivivere magicamente l’attimo prima della catastrofe, quello dove la vita era ancora perfetta, e alle ultime pagine ti specchia con la verità. E forse puoi scoprire che fra il tuo modo di raccontare il dolore e la verità a volte ci sono distanze che il solo il ricucire le ferite, anche se piccole, può colmare: un libro importante, da leggere, che si sia adolescenti o adulti, per pratica di quella parola a volte abusata ma importante che è resilienza.
Meg Wolitzer
QUELLO CHE NON SAI DI ME
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