NADIN ROBERT
GÉRARD DUBOIS
AL DI LÀ DELLA FORESTA
OrecchioAcerbo
“È incoraggiando la libertà e la forza del pensiero di ciascuno, e avendo fiducia nel proprio istinto, che le azioni collettive acquistano senso”. Da questa significativa frase dell’artista e attivista cinese Ai Weiwei – posta ancora prima del titolo tra le dediche e il riquadro dove il piccolo lettore può inserire una sua piccola fotografia – inizia la nostra storia.
Il piccolo coniglio protagonista, il suo dolce papà e il cane Danton vivono in una casa di pietra al di qua della grande foresta. E come spesso accade quando si è d’animo curioso e sensibile, in loro nasce il legittimo sentimento di scoprire cosa ci sia al di là dei fitti alberi. E per farlo la famiglia di coniglietti decide di innalzare un’altissima torre per sbirciare e vedere oltre. L’idea è semplice ma l’impresa si rivela molto ardua: bisogna procurarsi le pietre e impegnarsi con sudore e fatica per ottenere il risultato voluto. Non mancheranno né gli ostacoli né la cooperazione di tutti i compaesani per riuscire nella maestosa impresa.
Al di là della foresta è un albo speciale, semplice proprio come il desiderio di vedere oltre e allo stesso tempo complesso perché riesce a trasmettere molti concetti profondi, quali l’importanza dell’“apertura mentale”, della curiosità (e non della paura!) verso ciò che non conosciamo, della fatica e dell’impegno per realizzare i propri desideri, del non abbattersi di fronte agli ostacoli che la vita ci pone. Il tutto attraverso tavole che solo all’apparenza sembrano cupe, ma che in realtà sanno di casa, di quotidiano. I colori predominanti sono l’ocra e il grigio, con dettagli rossi e gialli che attirano immediatamente gli occhi del lettore, che segue così attivamente le azioni degli indaffaratissimi coniglietti. L’illustratore è Gérard Dubois, che riconosciamo per un recente titolo di Orecchio Acerbo – Facciamo che –, e nel lavoro del quale possiamo immediatamente cogliere la caratteristica grafica decisamente classica e retrò. Anche la scelta di porre le parole dell’autrice canadese Nadin Robert nella parte inferiore della pagina, ai piedi delle illustrazioni riquadrate ricorda gli illustrati degli anni ’50 e si accorda perfettamente sia allo stile iconico sia alla narrazione.
Non vi sveliamo il finale, non vi diremo cosa c’è al di là della foresta, ma vi assicuriamo che ergere la torre di pietra valeva decisamente la pena.
Non un libro espressamente sul lutto dunque, ma un bel volume per rendere la bellezza di quella che può essere una vita di una famiglia monogenitoriale se essa è intrisa di affetto vero e complicità. Un ottimo libro di sostegno nelle situazioni in cui si riscontra la mancanza di una delle due figure genitoriali.