mercoledì 21 giugno 2017

Nuove famiglie che accolgono



Lena, tredici anni, una vita in orfanotrofio sta per essere stata adottata. Roman e Vanda hanno cinque figli: Okkio, Pepe, Piuma, Arnold e Memory. Anche loro sono stati adottati. Lena, però, non riesce ad aprirsi, a fidarsi, ha vissuto troppe brutte esperienze. Fino a quando compare Oro, che vede solo lei e che vive nel suo armadio. Finalmente le cose cominceranno a cambiare.

Marcel A. Marcel 
 ORO 
Feltrinelli 

Incontrare uno specchio

Dobbiamo ringraziare Andrew Norriss , la sua abilità di scrittore, perché in modo gradevole, scorrevole e anche...diciamolo positivo ci fa conoscere dolori, malinconie e temi gravi per la vita di ognuno. Jessica è un fantasma e non ricorda nulla della sua morte. Questo è il punto che costituisce l’ossatura della storia in cui si incastrano le avventure e le relazioni dei personaggi. Il libro ha meritatamente vinto numerosi premi.

Andrew Norriss
DA QUANDO HO INCONTRATO JESSICA
 Il Castoro



Il Nido. Stare al fianco della malattia



Steve ha undici anni, è un bambino ansioso, che ha parlato fino all’anno prima con un amico immaginario, e ora non lo fa più solo perché gli hanno detto che si tratta di un atteggiamento infantile. Ma ci sono ancora troppe cose che non funzionano come dovrebbero nella sua vita.
Il nido è un piccolo scrigno prezioso pieno di sensazioni, pensieri, sentimenti. Si può leggere come un thriller, una storia di crescita, un’avventura fantastica. Ma alla qualità della scrittura e della trama si aggiunge una vasta gamma di considerazioni che Il Dal rapporto genitori-figli alla definizione di male, dalla sensazione di abbandono a cosa significhi Per molti versi il libro Almond: Skellig e Argilla. 

In primo luogo un fratellino arrivato da poco che ha molte cose che non vanno, e i genitori sono sempre molto nervosi e indaffarati con visite e ospedali. E poi ci sono le vespe bianche. Sono nella vita reale, lo pungono e gli provocano una reazione allergica. Sono nei suoi sogni, prendendo il posto dell’uomo nero che lo scruta dal fondo del letto, e sembrano angeli. La suadente e affascinante regina delle vespe infatti gli promette di sistemare ogni cosa e restituirgli un fratellino perfetto. All’inizio è confortante farsi cullare dal sogno di una vita perfetta, senza più ansie e preoccupazioni e Steve finalmente può guardare al futuro con nuovo slancio. E mostrare un po’ della spensieratezza della sorella maggiore Nicole, così solare e capace di vedere il buono in ogni situazione. Il libro diventa a poco a poco una sorta di thriller: il lettore si trova immerso nel sogno che prende sempre più una piega inquietante. E diventa sempre più difficile stabilire il confine tra il sogno e la realtà, tra i mostri che sono dentro la mente di Steve e quelli che sono fuori da lui.

Il nido è un libro molto ricco e con tanti livelli di lettura. Contiene anche molti riferimenti letterari (e non solo) come, per esempio, la metafora della società “perfetta” delle api e quella del nido come luogo sicuro e protetto. Ricorda anche Sette minuti dopo la mezzanotte per la materializzazione della paura e della preoccupazione. E per il concetto di coraggio, che non è mostrarsi sicuri ed aggressivi, ma fare la cosa giusta. Per questo è un libro senza età, che può essere condiviso da ragazzi e adulti.

Kenneth Oppel  Jon Klassen
IL NIDO 

Rizzoli

Un nonno e un bambino

Un nonno straordinario, che sa mostrare al nipote la bellezza del mondo, ridere e prendersi cura. Un viaggio che comincia nella soffitta dei ricordi, un viaggio da fare insieme, nonno e nipote, fino a un'isola, un'isola dove il nonno rimarrà, rimandando Syd nella vita vera, a continuare il suo viaggio, ricco di tutto quel modo di guardare pulito e sorridente che il nonno gli ha regalato.
E anche con la fatica di andare avanti da soli, molto, nelle mani e nel cuore, rimane.

B. Davies

L'isola del nonno
EDT-Giralangolo


Ferma così. Il dolore di non aver visto



Caitlin si è fermata, come nelle fotografie che le scattava la sua amica del cuore Ingrid. Si è bloccata in un dolore sordo, schiacciante, per Ingrid che si è data la morte in primavera. Da allora Caitlin è a casa, refrattaria anche alle attenzioni e alle premure dei genitori. La affligono i sensi di colpa, il non aver capito fino in fondo il dolore dell'amica, e quando torna a scuola, in autunno, la tormenta l'indifferenza di alcuni, tra cui la sua insegnante preferita. E' solo col trascorrere del tempo, con la scoperta che altri hanno condiviso la tristezza, che altri hanno provato dolori simili, e che dietro l'indifferenza a volte si cela il desiderio di non acuire le ferite, che Caitlin riesce a fare i conti con ciò che è successo. Il diario che Ingrid ha nascosto per lei la aiuta anche a capire più in profondità la depressione dell'amica. Le quattro stagioni in cui è diviso il libro sono i passi che Caitlin compie per elaborare la sua perdita. Belle le figure di alcuni adulti interessati ed empatici.

 Nina La Cour 
FERMA COSÌ 
EDT Giralangolo 

QUELLO CHE NON SAI DI ME - il dolore e il suo raccontarsi


Come si racconta il proprio dolore, che sembra unico, che sembra il più profondo degli altri, che si inabissa nei pensieri? Come si sfugge da quella spirale che ti avvolge?

Forse serve una brava insegnante, che ti fa incontrare con un libro profondo e graffiante come la campana di vetro di Sylvia Plath, e con la sua vita, forse un gruppo di coetanei, con storie diverse , forse un diario, che ti fa rivivere magicamente l’attimo prima della catastrofe, quello dove la vita era ancora perfetta, e alle ultime pagine ti specchia con la verità. E forse puoi scoprire che fra il tuo modo di raccontare il dolore e la verità a volte ci sono distanze che il solo il ricucire le ferite, anche se piccole, può colmare: un libro importante, da leggere, che si sia adolescenti o adulti, per pratica di quella parola a volte abusata ma importante che è resilienza.

Meg Wolitzer
 QUELLO CHE NON SAI DI ME
Hot Spot

Numero verde prevenzione suicidio

Non è un libro, ma un aiuto per la realtà.
Perdersi D'Animo Mai vuole aprire uno spazio di condivisione per coloro che si trovano ad avere idee di suicidio e per i loro amici e familiari, in modo che possano capirne di più e trovare soluzioni per affrontare e gestire la situazione.
Quando noi o uno dei nostri cari attraversano un momento di grave sconforto tale da portare a idee di suicidio, può capitare di avere paura, di non sapere cosa fare, di non sapere a chi chiedere aiuto.
I sentimenti che spesso emergono in queste situazioni sono la vergogna, la paura e la solitudine.
Qui puoi parlarne. Puoi ricevere aiuto.
Puoi chiamare uno dei nostri operatori al Numero Verde 800180950 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 20.00 e il sabato dalle ore 8.00 alle 13.00) e raccontare il tuo problema. Riceverai ascolto e indicazioni pratiche su come poter stare meglio o aiutare qualcuno che conosci a stare meglio.

Chiedimi cosa mi piace - del cogliere l'attimo e l'allegria di vivere




Un albo che inseriamo per la gioia di vivere e di cogliere l'attimo che racconta, tanto importanti nel nostro camminare nel mondo e prenderci cura della vita
In uno splendido pomeriggio d’autunno, padre e figlia passeggiano nel parco: la bimba ha voglia di parlare di sé, di raccontarsi a suo papà. Le tenere conversazioni sembrano proprio celebrare quelle piccole gioie quotidiane che nell'infanzia rafforzano i preziosi legami familiari.
A rendere questo albo speciale sono soprattutto le tavole della coreana Suzy Lee (già autrice della geniale Trilogia
del limite, Corraini editore) che adopera le matite colorate - in una vera esplosione di tinte autunnali - in modo così avvolgente da sentire scricchiolare le rosse foglie sotto i piedi.
Bernard Waber  Suzy Lee
CHIEDIMI COSA MI PIACE
Terre di mezzo

Prima il cuore


Quinn è una ragazza di diciassette anni, innamorata di Trent. Trent un giorno ha un incidente d'auto e muore. I suoi organi vengono donati, serviranno per salvare altre vite.
Quinn decide di conoscere le persone che grazie alla sua perdita possono ancora sorridere e andare avanti, mentre lei sta soffrendo e non trova le forze per risollevarsi.

Il ragazzo che ha ricevuto il cuore del suo innamorato ha voluto mantenere l'anonimato ma lei lo trova comunque, e col tempo si avvicina, lo conosce, arriva ad amarlo in un modo che la rende così felice da non poter parlare del suo dolore.

«Non so come, ma quando fui svegliata dalle sirene, poco prima dell'alba, capii subito che erano lì per lui. Non ricordo di essere saltata giù dal letto, né di essermi allacciata le scarpe. Non ricordo di aver percorso il vialetto fino alla serie di curve che separa le nostre case. Non ricordo la sensazione dei piedi sull'asfalto, dell'aria nei polmoni, della corsa verso quello che in cuor mio sapevo già.»



Jessi Kirby
PRIMA IL CUORE 
Mondadori 

Il nemico più temuto




Non è facile imbattersi in un testo scritto nel 2011, caratterizzato dalla piena forza narrativa di una fiaba tradizionale. Jorge Bucay è pienamente riuscito nell'intento, creando un mondo lontano nel tempo e nello spazio (l'incipit del libro non a caso è il classico «c'era una volta») capace però di sondare le profondità dell'animo umano e di parlare così a tutti noi lettori di oggi. In un regno dominato da un sovrano tirannico e spietato, di cui nessun suddito osa mettere in dubbio l'autorità, vive un mago buono e altruista. Venuto il re a conoscenza della sua esistenza, decide di chiamarlo a corte con l'intenzione di ucciderlo, per non esserne oscurato; prima di attuare il suo piano decide però di chiedere al mago se sappia predire il giorno della propria morte: la risposta, all'insegna dell'astuzia, saprà cambiare i destini del mago, del re, e di tutti i suoi sudditi.
Ed ecco, quando si inizia a fidarsi dell'altro può capitare che arrivi il momento di dirsi davvero addio. E continuare a vivere, nella guida di chi ci ha dedicato il tempo pulito del seguire i passi goffi, anche quelli di un re, nell'imparare a stare al mondo

 Jorge Bucay - Gusti 
 IL NEMICO PIÚ TEMUTO 
Rizzoli

DUE O TRE COSE CHE AVREI DOVUTO DIRTI




Tinni, Merissa e Nadia tre giovani amiche che frequentano la Quaker Heights,scuola privata d'eccellenza consona al loro elevato rango sociale , attraversano la vita confuse dalle tante

aspettative di genitori esigenti e competitivi , seppur poco presenti e anaffettivi.
Merissa, Nadia e Tinni sono piene di rabbia ,insicurezze ,pulsioni che relegano in un angolo oscuro e segreto della loro fragile esistenza : chi infliggendosi piccole ferite sul corpo perfetto, chi illudendosi, volendo credere in un amore impossibile, chi scegliendo di rinunciare alla vita proprio il giorno del suo diciassettesimo compleanno.
Joyce Carol Oates racconta una storia di autocoscienza tutta al femminile sollecitando in chi legge riflessioni profonde e vicinanza empatica.
Una grande autrice per raggazzi che accompagna nel mondo degli adolescenti senza giudizio, con estrema verità.

 Joyce Carol Oates
DUE O TRE COSE CHE AVREI DOVUTO DIRTI
 MONDADORI

lunedì 19 giugno 2017

Supersorda - fare del problema bellezza


Cece Bell 
 SUPERSORDA!
 Piemme (Collana: Vortici) 


A causa di una meningite, la piccola Cece perde l'udito quando ancora ha quattro anni e da allora genitori, medici ed insegnanti fanno di tutto per renderle la vita il più normale possibile, ricorrendo a soluzioni che a volte la mettono ancora più in imbarazzo di fronte ai compagni. Anche la tecnologia viene in suo soccorso, dotandola di un apparecchio sofisticato per amplificare i suoni: l'Orecchio Fonico è pioneristico e piuttosto ingombrante (il racconto si svolge qualche decennio fa), ma sarà la svolta per trasformare la sua difficoltà in un vero, personalissimo super-potere. Solo Cece conosce questo segreto, e solo lei potrà decidere con chi condividerlo. Ci si diverte e si riflette tanto, in questa ironica autobiografia, piccolo trattato sulla resilienza in formato graphic novel.

Inserisco questo libro fra quelli che chiamerei ottimi complementari, libri capaci di Esserci, di parlare del reagire ai problemi in modo positivo, di non chiudersi nelle proprie difficoltà, libri che divengono ottimi strumenti per pensare di ricostruirsi.

'45 . il vivere nella storia


Maurizio A.C. Quarello
 ‘45
Orecchioacerbo

A volte confrontarsi con la storia, con l'impellente scelta fra la vita e la morte, con la vita di altri e le cose che diamo per scontate come la libertà, può essere estremamente utile per una educazione alla Vita. 
Queste le coordinate: colline del Monferrato, inverno 1944 e primavera ‘45, una donna e la sua famiglia di piccoli agricoltori, il marito impegnato nelle azioni partigiane e un figlio al fronte; i rastrellamenti nazisti, il mondo contadino che si mobilita e combatte, le rappresaglie delle bande contro i tedeschi, le azioni di sabotaggio contro le sedi dei repubblichini. Infine la liberazione che viene dal cielo, l’arrivo degli Alleati, il segnale per l’insurrezione decisiva, combattuta tra le macerie della città bombardata. Questa la Storia, ricostruita, restituita alla nostra coscienza.
Quarello dedica l’opera alla memoria dei suoi nonni, si ispira alla loro storia e ce la racconta ad altezza d’uomo, quindi da una grande altezza, quella che ha permesso a loro e a tanti altri di difendersi, di vincere la battaglia contro nemici esterni e interni pareggiando sempre il conto con la propria umanità. Il filo di questa umanità è sotteso interamente alla narrazione, che sembra poggiare su un episodio che fa da ponte tra la parte iniziale e le sequenze finali. Nelle prime pagine, due soldati nazisti fanno incursione nella casa della donna, sola in cucina mentre il marito ferito è nascosto in soffitta. I soldati sono affamati e nelle scene successive, in un singolare quadretto “familiare”, gli sguardi dei tre personaggi si rincorrono e si immalinconiscono per lo stesso motivo; circolano emozioni ed empatia intorno a quella tavola, di fronte alla foto appoggiata sul comò del soldatino italiano lontano da casa, con il sollievo di due uova al tegamino e un bicchiere di vino. I due soldati escono di casa con una pagnotta nella bisaccia, e l’intensità di quell’incontro tornerà, a suggellare emblematicamente la chiusura della storia- nella-Storia, nelle ultime due tavole, quando uno di quei due soldati tedeschi, ora prigioniero, incrocia ancora il suo sguardo con quello della donna, finalmente riabbracciata ai suoi cari. Un’intera trattazione meriterebbe l’aspetto formale, con il ricorso a un linguaggio combinato fra graphic novel e silent book. Almeno due parole, per restituire l’esperienza di questa lettura: affidare interamente la narrazione alle illustrazioni coinvolge in una partecipazione attiva, riporta la memoria al presente, dove siamo noi a dare parola a quei volti, a ricostruire il senso di quei ricordi. Attraversare immagini così precise, intrise di dettagliato verismo e insieme distanziate da noi, poste fuori fuoco dal velo del tempo passato, è come sfogliare un albo di foto-ricordo; il diario fotografico che ci racconta di come fu che una famiglia, quella italiana, difese dal nemico i confini della propria dignità.

Cosa saremo poi - raccontare il tentativo di porre fine alla vita

Luisa Mattia, Luigi Ballerini 
COSA SAREMO POI 
 Lapis


Lavinia ha 14 anni ed ha tentato il suicidio. E’ stata vittima di cyber-bullismo da parte di compagno. Lei lo credeva sincero, si è lasciata convincere, ha seguito il suo cuore di ragazzina, si è fidata. Non avrebbe dovuto farlo. Nessuno di loro avrebbe dovuto fare ciò che ha fatto. E uscirne poi è dura. Bisogna avere tanta forza, tanta determinazione, qualcuno in cui credere di nuovo. Lavinia ci riesce, grazie alla poesia ed al teatro. Grazie a persone nuove, che le stanno vicino e non la ingannano più.
Un libro la cui parte interessante è il controcanto dei compagni, in qualche modo complici delle angherie subite, e l'occhio particolarmente attento sui diversi modi di vedere la morte che si possono avere in adolescenza.

Al di là della foresta - storie di una bellezza a due


NADIN ROBERT
GÉRARD DUBOIS
AL DI LÀ DELLA FORESTA
OrecchioAcerbo

“È incoraggiando la libertà e la forza del pensiero di ciascuno, e avendo fiducia nel proprio istinto, che le azioni collettive acquistano senso”. Da questa significativa frase dell’artista e attivista cinese Ai Weiwei – posta ancora prima del titolo tra le dediche e il riquadro dove il piccolo lettore può inserire una sua piccola fotografia – inizia la nostra storia.
Il piccolo coniglio protagonista, il suo dolce papà e il cane Danton vivono in una casa di pietra al di qua della grande foresta. E come spesso accade quando si è d’animo curioso e sensibile, in loro nasce il legittimo sentimento di scoprire cosa ci sia al di là dei fitti alberi. E per farlo la famiglia di coniglietti decide di innalzare un’altissima torre per sbirciare e vedere oltre. L’idea è semplice ma l’impresa si rivela molto ardua: bisogna procurarsi le pietre e impegnarsi con sudore e fatica per ottenere il risultato voluto. Non mancheranno né gli ostacoli né la cooperazione di tutti i compaesani per riuscire nella maestosa impresa.
Al di là della foresta è un albo speciale, semplice proprio come il desiderio di vedere oltre e allo stesso tempo complesso perché riesce a trasmettere molti concetti profondi, quali l’importanza dell’“apertura mentale”, della curiosità (e non della paura!) verso ciò che non conosciamo, della fatica e dell’impegno per realizzare i propri desideri, del non abbattersi di fronte agli ostacoli che la vita ci pone. Il tutto attraverso tavole che solo all’apparenza sembrano cupe, ma che in realtà sanno di casa, di quotidiano. I colori predominanti sono l’ocra e il grigio, con dettagli rossi e gialli che attirano immediatamente gli occhi del lettore, che segue così attivamente le azioni degli indaffaratissimi coniglietti. L’illustratore è Gérard Dubois, che riconosciamo per un recente titolo di Orecchio Acerbo – Facciamo che –, e nel lavoro del quale possiamo immediatamente cogliere la caratteristica grafica decisamente classica e retrò. Anche la scelta di porre le parole dell’autrice canadese Nadin Robert nella parte inferiore della pagina, ai piedi delle illustrazioni riquadrate ricorda gli illustrati degli anni ’50 e si accorda perfettamente sia allo stile iconico sia alla narrazione.

Non vi sveliamo il finale, non vi diremo cosa c’è al di là della foresta, ma vi assicuriamo che ergere la torre di pietra valeva decisamente la pena.
Non un libro espressamente sul lutto dunque, ma un bel volume per rendere la bellezza di quella che può essere una vita di una famiglia monogenitoriale se essa è intrisa di affetto vero e complicità. Un ottimo libro di sostegno nelle situazioni in cui si riscontra la mancanza di una delle due figure genitoriali.

Essere orsi terribili, o Del guarire con l'attenzione di qualcuno

Christian Jolibois  -Marianne Barcilon
traduzione di Rosa Vanina Pavone 
ORSETTO IL TERRIBILE 
Il Castoro
 € 13,50

“Nella foresta solitamente silenziosa si odono grida di terrore”, chi sarà mai? Un mostro, un orco, una patata gigante? Niente di tutto questo: alto non più di tre mele, un orsetto terribile, dalla mattina alla sera, importuna intere famiglie di rane, scoiattoli, pesci e uccellini. Gli abitanti della foresta si lamentano, gli danno del maleducato ma non riescono a fermare la sua ira. Solo una grande orsa, che lo afferra tra le sue zampe, riesce a calmarlo riempiendolo di baci, baci a non finire.

Jolibois ci racconta con semplicità ed immediatezza il disagio di un piccolo orso orfano e solo e di come, attraverso l’affetto e la pazienza, si possa trasformare il più iracondo dei bulli nel più tenero degli orsacchiotti.

Cercare risposte, colmare mancanze, scoprire segreti



Una grande autrice. già raccontata in questo piccolo posto dedicato alle storie, per la sua sensibilità nell'affrontare temi difficili, di nuovo di fronte a una grande sfida: raccontare l'assenza. Ruth ha 14 anni, è orfana di madre, e decide di iscriversi con un falso profilo, usando il nome del padre, al sito “persidivista.com”, con cui viene in contatto con i vecchi compagni di classe di sua madre e di suo padre, che si erano conosciuti al liceo. Scoprirà cose che avrebbe preferito non sapere, ma capire veramente potrebbe rivelarsi assai complicato...
Un libro con un mistero, un mescolio di emozioni e uno straordinario regalo ai lettori: il diario in appendice della scrittura del romanzo.
  
Marie-AudeMurail 
PERSIDIVISTA.COM 
tradotto da Federica Angelini

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