L'albero dei ricordi. Di ciò che rimane

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Volpe aveva avuto una vita lunga e felice, ma ormai era molto stanca. Diede un ultimo sguardo al suo amato bosco, chiuse gli occhi e si addormentò per sempre." Inizia così, accompagnandoci nella forza del reale, nel dare forma alla compiutezza della vita, nel guardare nel momento del saluto però a chi resta, e a come addomestica il suo dolore.
Britta Teckentrup parla fra le righe del dolore, di resilienza, del riconoscere la memoria e il quanto viene lasciato in ognuno di noi, nella metafora di un albero che con una nuova primavera del cuore, col tempo giusto dell'accettazione nasce nel luogo che volpe aveva lasciato.
L'albero dei ricordi,
Britta Teckentrup
Gallucci
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